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MARCELLO MORANDINI

MARCELLO MORANDINI nasce a Mantova il 15 maggio 1940. Si trasferisce a Varese nel 1947.

Frequenta la Scuola dʼArte di Brera a Milano, città dove lavora anche come aiuto designer per unʼindustria e come grafico per uno studio professionale. Sono del 1962 i primi disegni legati alla sua ricerca artistica.

Nel 1964 inizia le prime opere tridimensionali, esposte nella sua prima mostra personale a Genova nel 1965, curata da Germano Celant. Nel 1967 inizia le prime esposizioni più impegnative a Milano, Francoforte e Colonia. Nello stesso anno è invitato alla “IX Biennale” di San Paolo in Brasile. Nel 1968 è invitato con una sala personale nel padiglione italiano, alla “XXXIV Biennale Internazionale” di Venezia.

Nel 1969 è invitato a rappresentare lʼarte italiana a Bruxelles, nellʼambito delle manifestazioni di “Europalia”.

Nel 1970 inizia una collaborazione con il gallerista Carl Lazlo di Basilea; con lui nasce lʼimportante esposizione del 1972 alla Kestnergesellschaft di Hannover.

Nel 1974 realizza il progetto di una piazza del diametro di 30 metri, per il centro commerciale INA di Varese. Nel 1977 è invitato a “documenta6” di Kassel. Organizza presso i Musei Civici di Varese il secondo “Simposio Internazionale di studi di arte costruttiva” con H. Heinz Holz.

Nel 1978 allestisce altre sei sue esposizioni personali in musei in Italia, Austria, Svezia e Germania.

Nel 1979 ha la prima delle tre esposizioni personali a lui dedicate dal Wilhelm-HackMuseum di Ludwigshafen, le altre due seguiranno nel 1994 e nel 2005. Nei primi anni ottanta inizia una lunga collaborazione con gli studi di architettura Mario Miraglia di Varese e Ong & Ong di Singapore, dove rimane lunghi periodi, per alcuni importanti progetti di architettura, come il Goldhill Center di 38 piani.

Nel 1982 è invitato con Attilio Marcolli a “documenta urbana” a Kassel e nello stesso anno riceve una borsa di studio dal DAAD, per un soggiorno di tre mesi a Berlino.

Nel 1984 realizza la sua prima esposizione di “arte e design” al Museo della Ceramica a Cerro di Laveno, Varese. Nello stesso anno è invitato in Giappone; iniziano in questo periodo contatti personali con studi di architettura, visite in alcune università ed esposizioni in diversi musei, curate dallʼeditore e gallerista Masaomi Unagami di Tokyo. Sempre nel 1984 progetta in Germania la facciata di 220 metri della fabbrica di porcellane Thomas a Speichersdorf.

Nel 1985 organizza tre importanti esposizioni, la prima alla Axis di Tokyo, poi una retrospettiva al Museo di Bochum e una a Verona, al Museo di Castelvecchio. Nel 1986-1987 continua la sua attività espositiva a Darmstadt, Düsseldorf, Mannheim, Helsinky.

Il 1987 è anche un periodo di grande collaborazione con la società Rosenthal di Selb per la quale studia la facciata di 64 metri del nuovo edificio amministrativo.

Nel 1988 Peter Volkwein, direttore del Museo di Ingolstadt, gli commissiona il progetto di una scultura di 40 metri, come simbolo esterno del museo.

Nel 1991 trascorre un lungo periodo a Kuala Lumpur, in Malaysia, per progettare lʼarchitettura di un edificio commerciale di 34 piani. Nel 1993 ha la prima importante mostra antologica abbinata di arte e design al Museo Die Neue Sammlung di Monaco che esporrà lʼanno successivo al Palacio Galveias per “Lisbona capitale europea della cultura”.

Dal 1994 è membro della giuria del Design Center di Essen. Nello stesso anno assume lʼincarico di presidente del Museo Internazionale di Design Ceramico a Cerro di Laveno, Varese, incarico che manterrà per tre anni. Dal 1995 al 1997 è docente di arte e design allʼAccademia estiva di Salisburgo. Dal 1997 al 2001 è visiting professor allʼEcal di Losanna.

Nel 1998 nasce sua figlia Maria Enza, da allora concentra maggiormente il suo lavoro a Varese, città che nel 2000 gli dedica unʼimportante retrospettiva nel suo museo e un catalogo edito da Charta, Milano.

Nel 2000 inizia una collaborazione con “Abitare Baleri” di Bergamo, studiando una collezione di mobili per la casa.

Nel 2003 è docente allʼAccademia di Brera di Milano. In Svizzera tiene lezioni alla scuola superiore orologiera HEAA di La Chaux-De-Fonds. Dirige la Sommer Akademie a Plauen per il risanamento del parco Martin Lutero. A partire dallo stesso anno è presidente dellʼAssociazione Liberi Artisti della Provincia di Varese.

Nel 2004 è coordinatore del progetto “Vivere Venezia 3” allʼUniversità IUAV di Venezia. Su commissione del Wilhelm-Hack-Museum, progetta una grande scultura di 10 metri per la piazza adiacente il museo. Viene eletto membro onorario del Royal Designer for Industry di Londra.

Nel 2005 allestisce in Germania unʼimportante esposizione antologica di arte e design, allʼEuropäisches Industriemuseum di Plößberg e al Fürstenberg Museum. Inaugura con una sua mostra personale il nuovo Ritter Museum a Waldenbuch. Nello stesso periodo inaugura il suo progetto per piazza Montegrappa a Varese.

Nel 2007 progetta lʼarchitettura del centro culturale “Das kleine Museum” a Weissenstadt in Germania. Nel 2008, concomitante alla Biennale di Architettura, il Museo Caʼ Pesaro di Venezia allestisce una sua importante esposizione, che sarà poi integrata ed esposta lʼanno successivo al Neues Museum di Nürnberg.

Nel 2010 si inaugura una sua scultura di 11 metri, come simbolo dellʼEuropäisches Industriemuseum di Plößberg. Fonda a Varese “Artparty” per la cultura sul territorio. Inaugura una sua retrospettiva alla Casa del Mantegna a Mantova.

Nel 2016 è inizita una collaborazione con le Ceramiche Pierluca in Albissola Marina per la realizzazione di alcune sculture oggetto in ceramica smaltata.

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